Terrazza del Nicchione

Dall’emiciclo del Museo Gregoriano Egizio (sala V) si accede alla Terrazza del Nicchione che domina il lato settentrionale del Cortile della Pigna. La terrazza fu realizzata nel 1562 durante il pontificato di Pio IV da Pirro Ligorio, che la ideò sul modello delle absidi del Foro Romano. Ligorio sostituì il Nicchione alla bassa ed elegante esedra bramantesca che, decorata con nicchie e paraste, non superava in altezza la facciata.
In questo spazio sono esposti tre sarcofagi della XXVI dinastia provenienti da Menfi e otto statue della dea leonessa Sekhmet dal recinto della dea Mut a Karnak. Altre quattro statue della dea (di una resta sola testa) sono collocate  lungo il percorso della sala dell’Emiciclo.
La colossale pigna di bronzo, che domina  il cortile da questa terrazza, in origine una fontana romana del II sec. d.C., fu rinvenuta in Campo Marzio e successivamente collocata nell’atrio quadriportico della antica Basilica di San Pietro. Nel 1608 fu trasportata nel cortile che da questa prese il nome.
Nel cortile sottostante, sotto la grande Pigna, ai due lati della fontana, sono i due leoni giacenti del faraone Nectanebo I.