La nuvola del Bernini
La nuvola del Bernini

La nuvola del Bernini

Novità e approfondimenti nel restauro della Cappella Cornaro

Giovedì 7 luglio 2016, ore 16.00
Sala Conferenze, Musei Vaticani

Il 26 novembre 2015, dopo un significativo intervento di restauro, è stata ufficialmente riconsegnata ai Padri dell’ordine dei Carmelitani Scalzi, la Cappella Cornaro in Santa Maria della Vittoria a Roma. La cappella, grande meta di pellegrinaggio, custodisce al suo interno il celeberrimo gruppo scultoreo di Gian Lorenzo Bernini l’Estasi di Santa Teresa.

Giovedì 7 luglio, alle ore 16.00, nell’ambito de Il Giovedì dei Musei, questo importante intervento conservativo tornerà ad essere oggetto di analisi, studio e confronto in occasione dell’incontro promosso dai Musei del Papa: “La nuvola del Bernini. Novità e approfondimenti nel restauro della Cappella Cornaro”.

Sarà lo stesso professor Antonio Paolucci ad introdurre gli interventi dei quattro relatori: Lia Di Giacomo, direttore dei lavori, Sante Guido e Giuseppe Mantella, restauratori, e Alessandra Rodolfo, curatore del Reparto Arazzi e Tessuti dei Musei Vaticani.

Anticipiamo un estratto dell’intervento della dott.ssa Di Giacomo:

Procedendo con la pulitura dall’alto verso il basso, dal cornicione in giù, eravamo arrivati all’altezza del pavimento della nicchia - si era tolto quindi metà del ponteggio e ci si apprestava ad affrontare la parte inferiore della cappella - quando, guardando il gruppo da una posizione molto ravvicinata, sono stata colpita da un’apparente incongruenza. Osservando il basamento del gruppo, ho avuto un’illuminazione nel riconoscere a destra, sotto le nuvole, dietro il piede abbandonato della santa, il profilo di quella che mi è sembrata un’altra nuvola, occultata da una pittura gialla a righe nere, che riprendeva la cornice in finti marmi dipinta sulla parete della nicchia, alle spalle del gruppo, facendola apparentemente continuare anche nella parte inferiore. Questa soluzione mi è apparsa subito molto grossolana, perché era evidente come la forma di questo elemento fosse anomala rispetto a quella che doveva essere la sua funzione, di cornice del gruppo. Che senso aveva fingere una cornice dipinta utilizzando come supporto un elemento con profili sporgenti oltre i lati del basamento di travertino? E oltretutto con porzioni asimmetriche sui due lati, più piccola e tondeggiante a sinistra, più ampia e frastagliata a destra, con un andamento leggermente ascensionale all’estremità?

Un elemento che inoltre non era stato regolarmente preparato e lisciato come supporto per la pittura. Oltretutto la cornice dipinta sul muro è su un piano arretrato rispetto al gruppo e quindi la sua prosecuzione in basso, sul davanti, era operata su un piano sfalsato rispetto al retro, un piano avanzato. Il gruppo non è legato direttamente alla parete di fondo se non per un gancio di ferro nell’ala dell’angelo e tra le figure e il fondo c’è uno spazio dove l’aria circola liberamente.

Bernini avrebbe scelto volutamente una soluzione così poco raffinata? In un insieme dove tutto è così studiato, tecnicamente perfetto e visivamente riuscito rispetto al punto di vista prescelto per lo spettatore, il centro della crociera? Anche ponendosi in quel punto, l’inganno non è perfetto come di solito in Bernini! Perché avrebbe lasciato sporgere le parti laterali con quei profili così particolari? Non avrebbe forse delineato nettamente il basamento ai lati, come è poi nella parte inferiore? Anche se avesse avuto un ripensamento dell’ultima ora, non avrebbe mai lasciato quella forma, una forma che tradisse la propria natura di nuvola!