Sala dei Pontefici

Sala dei Pontefici

La sala, di dimensioni molto più ampie delle precedenti e riservata quindi alle occasioni pubbliche quali banchetti ufficiali, udienze, concistori, si trova nell’ala medievale del Palazzo Apostolico edificata da Niccolò III (1277-1280). È più probabile che la denominazione della sala si origini da questa funzione, piuttosto che dalla serie di pontefici dipinta da Giotto menzionata nelle Vite, che il  Vasari ritiene aver occupato le lunette in corrispondenza delle iscrizioni latine tuttora in situ: Stefano II, Adriano I, Leone III, Sergio II, Leone IV, Urbano II, Niccolò III, Gregorio XI, Bonifacio IX, Martino V.  
Il soffitto originario a travi lignee crollò nel 1500 per effetto di un violentissimo temporale vividamente descritto nel diario del maestro delle cerimonie Johannes Burckhard: il papa, che  fu travolto dalle macerie facendone perfino annunciare la morte, rimase invece miracolosamente illeso al riparo di una trave.
La copertura piana venne sostituita da una falsa volta decorata al tempo di Leone X (1513-1521) con affreschi e stucchi degli allievi di Raffaello Perin del Vaga e Giovanni da Udine: al centro è lo stemma del committente attorniato da angeli danzanti, mentre negli altri partimenti compaiono grottesche, i dodici segni zodiacali, le costellazioni e i sette pianeti allora conosciuti.