Cippo di Abercio

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Cippo di Abercio
Cippo di Abercio
Abercio

Si tratta della più antica iscrizione cristiana nota (fine II-inizi III sec.), pertinente al monumento funerario di Abercio, vescovo di Hieropolis. Già nota da leggende e da una citazione parziale in un monumento più recente (cippo di Aléxandros, 216), l’iscrizione fu recuperata in due frammenti da James Ramsay nel 1883, riutilizzata in un muro delle terme pubbliche di Hieropolis di Frigia (odierna Turchia); i due frammenti furono poi donati a papa Leone XIII dallo stesso Ramsay e dal Sultano Abdul Hamid. Nell’epitaffio, che utilizza un linguaggio criptico, riservato ai fedeli “iniziati” nella fede, il vescovo si definisce discepolo di Cristo (“del casto Pastore”), che lo aveva inviato a Roma, (“una regina dalle auree vesti”) a conoscere la locale comunità dei credenti battezzati (“il popolo con lo splendido sigillo”); nei suoi viaggi, Abercio aveva avuto “Paolo compagno di viaggio”, mangiando sempre un “pesce puro” con vino e pane, simboli eucaristici per eccellenza.