Sala XX. Collezione Astarita. Ceramica greca ed etrusca

La sala conserva il fregio ad affresco di Orlando Parentini (Atlante, Banchetto offerto da Saul a Samuele, Convito di Tieste e figure allegoriche), che faceva parte della decorazione originaria risalente al pontificato di Pio IV de’ Medici (1559-1565).
È interamente dedicata alla Collezione Astarita, prestigiosa raccolta di ceramica greca ed etrusca realizzata da un profondo conoscitore, Mario Astarita, che nel 1967 la volle destinare alle raccolte vaticane, donandola a papa Paolo VI.
Sir John Beazley, lo studioso oxoniano noto per la monumentale classificazione della ceramica attica, designò un raffinato pittore di kýlikes del tardo arcaismo The Mario Painter, proprio in onore dell’amico collezionista.
La collezione comprende ceramica etrusca dei periodi Orientalizzante recente  e Arcaico (630-490 a.C.). Sono inoltre presenti ceramiche greche di produzione corinzia, greco-orientale, laconica ed euboica (625-550 a.C.). Tra queste è notevole il cratere tardo-corinzio del Pittore Astarita.
Sul piano quantitativo è sicuramente la ceramica attica ad essere maggiormente rappresentata. Si va dalle prime figure nere del 570-550 a.C., alle prime personalità nella tecnica a figure rosse, come Oltos che dipinge anche su “bilingui” (520-500 a.C.), ai maestri tardo-arcaici e dello stile severo (sino al 470 a.C. circa), nonché della fase classica e tardo classica (450-425 a.C.), sino agli ultimi vasi che giungono intorno al 350 a.C.