Monumento funerario con Adone morente

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Monumento funerario con Adone morente
Monumento funerario con Adone morente
Sale XI e XII. Urne cinerarie di età ellenistica

Il famoso monumento fu rinvenuto nel 1834 nell’ambito delle ricerche intraprese dai fratelli Campanari. Su una klìne drappeggiata è adagiato Adone ferito sulla coscia sinistra, nudo eccetto per gli stivali e per il mantello che vela il capo. Il giovane eroe divinizzato, conteso tra Afrodite e Persefone, muore per la ferita provocatagli da un cinghiale, nelle cui sembianze era forse lo stesso Ares ingelosito. Adone, in origine il dio babilonese Tammuz, deriva il nome greco dall’appellativo fenicio Adon, Signore; nel suo periodico avvicendarsi tra Afrodite e Persefone, incarna simultaneamente le forze produttrici della natura legate ai cicli stagionali. Nelle Adonie di Atene, in occasione del solstizio d’estate, prevaleva il carattere del compianto funebre intorno al simulacro del dio, poi trasportato alla tomba. Questo monumento, di probabile destinazione funeraria, accoglie il suggestivo riferimento simbolico ad Adone, la cui morte e successivo ritorno alla vita erano temi di solenni celebrazioni a Biblo, in Fenicia. Testimonia altresì l’adozione nell’Etruria di età ellenistica di riti, miti e simbologie dalla Grecia e dall’oriente ellenizzato, che si combinano con la complessa visione religiosa dell’oltretomba etrusco.