Una grande famiglia aristocratica romana tra Asia Minore, Sicilia e Roma (II-V Secolo d.C.)
Una grande famiglia aristocratica romana tra Asia Minore, Sicilia e Roma

Una grande famiglia aristocratica romana tra Asia Minore, Sicilia e Roma

La testimonianza di un'epigrafe conservata nei Musei Vaticani

Giovedì 7 febbraio 2013, ore 15.30
Sala Conferenze, Musei Vaticani

Giovedì 7 febbraio, alle ore 15.30, nell'ambito de Il Giovedì dei Musei, i Musei Vaticani presentano la conferenza scientifica "Una grande famiglia aristocratica romana, fra Asia Minore, Sicilia e Roma (II-V secolo d.C.). La testimonianza di una epigrafe conservata nei Musei Vaticani". Relatore unico dell'incontro il prof. François Chausson, ordinario di storia romana all'Università di Paris - 1 Panthéon-Sorbonne, che di recente ha riconsiderato un'iscrizione frammentaria in lingua greca, afferente alla collezione del Reparto Arti Decorative e murata in uno degli strombi delle finestre nelle Sale Paoline.

Mettendo in correlazione l'iscrizione con un testo epigrafico rinvenuto negli scavi dell'antica città di Sardi in Asia Minore (odierna Turchia), Chausson è riuscito a ricostruire il testo dell'epigrafe vaticana restituendo l'onomastica completa della donna menzionata, e, soprattutto, ha potuto ricostruire i legami parentelari di questo esponente femminile del mondo elitario greco-romano.

Trattasi quindi di un'importante conquista scientifica relativa a un documento vaticano, finora poco noto, ma estremamente significativo e degno di grande attenzione anche da parte di un pubblico più vasto.

Segue un estratto dell'intervento:

"Una grande famiglia asiatica, che entra nel Senato in età tardo antonina, è all'origine della diffusione del "cognomen Nicomachus" nel ceto senatorio.

Grazie a una scoperta epigrafica verificatasi nel 1994 si è potuta identificare la città di Sardi in Lidia come patria di questa famiglia, che inoltre aveva diverse proprietà anche in Sicilia nella zona di Trapani (Drepanum).

Lo studio di un'iscrizione greca molto frammentaria, murata nello strombo di una delle finestre nelle Sale Paoline dei Musei Vaticani, ha consentito poi di rintracciare un membro di tale importante Casa senatoria che, appunto, all'epoca della redazione dell'epigrafe, in età tardo antonina, era in piena ascensione sociale. Attraverso il "titulus" vaticano e uno dei testi iscritti di Sardi, si è potuto studiare il meccanismo d'entrata nel Senato e d'acquisizione di un forte potere politico da parte di questi provinciali. A partire dall'analisi del repertorio onomastico di questa grande famiglia è stato poi possibile individuare alcune delle alleanze che ha potuto stringere nell'ordine senatorio dei secoli III-IV dopo Cristo. In tal modo si può dimostrare che questa famiglia fa parte dell'ascendenza di grandi Case senatorie tardo antiche, le quali hanno rivendicato il loro legame con essa tramite la ripresa del caratteristico "cognomen Nicomachus", noto al grande pubblico soprattutto grazie al famoso dittico dei Nicomachi-Simmachi, conservato in parte a Londra in parte a Parigi. Si possono così anche studiare alcune tappe della cristianizzazione di questa famiglia e l'uso della sua onomastica da parte di quella fonte polemica, che è la 'Historia Augusta'."