Caravaggio tra originali e copie
Caravaggio tra originali e copie

Caravaggio tra originali e copie

Collezionismo e mercato dell'arte a Roma nel primo Seicento

Giovedì 16 aprile 2015, ore 16.00
Sala Conferenze, Musei Vaticani

Il primo appuntamento primaverile con il ciclo di conferenze Il Giovedì dei Musei sarà dedicato alla presentazione del volume di Barbara Savina "Caravaggio tra originali e copie. Collezionismo e mercato dell'arte a Roma nel primo Seicento", edizioni EtGraphiae.

L'incontro, che si terrà alle ore 16.00 di giovedì 16 aprile, presso la Sala Conferenze dei Musei Vaticani, sarà introdotto dal professor Antonio Paolucci, direttore dei Musei, e vedrà avvicendarsi al tavolo dei relatori Francesca Cappelletti, professore di Storia dell'Arte Moderna presso l'Università degli Studi di Ferrara, e Silvia Danesi Squarzina, professore ordinario presso La Sapienza - Università di Roma.

Segue un estratto del volume a cura dell'autore Barbara Savina:

Il libro sperimenta un approccio multidisciplinare al problema dei doppi, delle repliche autografe e delle copie, centrale nel dibattito caravaggesco, tra conoscitori, studiosi d'archivio ed esperti della tecnica: lo studio dei documenti viene congiunto all'esame stilistico e tecnico dei dipinti.

Nella prima parte storica, attraverso una rilettura critica delle fonti e dei documenti, si concentra l'attenzione sul ruolo delle copie e sui meccanismi della loro produzione e circolazione nell’ambiente collezionistico e nel mercato artistico romano nei primi decenni del Seicento. Ne emerge un quadro variegato: dalle repliche dei dipinti giovanili di maggior successo, come la Buona Ventura ed il Suonatore di liuto, eseguite dallo stesso Caravaggio, variando le sue composizioni su richiesta diretta dei committenti, si passa, attraverso le copie anonime di suoi dipinti, già documentate nel 1606 e 1607, alle versioni eseguite dopo la sua morte da copisti esperti, in grado di imitarne il linguaggio e la tecnica, al servizio dei collezionisti e attivi nelle botteghe romane.

Alcune copie, derivate direttamente dagli originali del maestro, conservavano la freschezza dell'invenzione, al punto da ingannare anche l'occhio dei conoscitori più esperti, già nel Seicento. Una sezione della seconda parte è dedicata alla funzione delle copie nella ricostruzione del corpus di Caravaggio e al ruolo delle indagini scientifiche nella risoluzione di molte vicende critiche controverse: attraverso le versioni di uno stesso soggetto, d'invenzione caravaggesca, si è risaliti ai rispettivi originali.

Il catalogo propone un aggiornamento critico del libro di Alfred Moir, Caravaggio and his copysts (1976), includendo solo i soggetti di maggior successo del periodo romano e le copie di buona qualità, databili nella prima metà del Seicento: i rispettivi originali e le copie già pubblicate sono state messe direttamente in rapporto con alcuni esempi interessanti inediti, ritrovati nel mercato antiquario e nell'ambiente collezionistico, secondo un approccio stilistico e tecnico. Le schede contengono anche una parte storica, con le notizie ricavabili da fonti, inventari, documenti. Nella sezione tecnica sono stati comparati tra loro i risultati delle indagini diagnostiche disponibili. Per raggiungere un metodo utile a distinguere gli originali dalle copie è necessario infatti integrare una pluralità di approcci, nel rispetto delle reciproche competenze.