Salvatore Fiume e i giochi della memoria
Salvatore Fiume e i giochi della memoria

Salvatore Fiume e i giochi della memoria

Giovedì 17 dicembre 2015, ore 17.00
Sala Conferenze, Musei Vaticani

Evento nell'evento per l'ultimo Giovedì dei Musei del 2015. Un pomeriggio, quello del prossimo 17 dicembre, interamente dedicato all'artista siciliano Salvatore Fiume che, nel centenario della nascita, sarà doppiamente celebrato dai Musei Vaticani con la pubblicazione del primo volume della collana Sfogliando il Novecento, a cura di Micol Forti, "Salvatore Fiume e i giochi della memoria" di Elisabetta Masala, e con l'apertura della mostra "La memoria del sacro. Salvatore Fiume in Vaticano", allestita e visitabile nelle sale della Collezione d'Arte Contemporanea fino al 12 marzo del 2016.

Il volume, per le Edizioni Musei Vaticani, sarà presentato presso la Sala conferenze dei Musei Vaticani, dal Direttore, Antonio Paolucci, dal Curatore della Collezione d'Arte Contemporanea dei Musei Vaticani, Micol Forti, e dal Professore di Storia dell'Arte Contemporanea, Elisabetta Cristallini.

Nella stessa cornice, e sempre alla presenza dei figli dell'artista, Laura e Luciano Fiume, si terrà l'inaugurazione della mostra organizzata e curata da Micol Forti e Francesca Boschetti per celebrare e evidenziare - attraverso una selezione di opere donate dallo stesso Salvatore Fiume ai Musei del Papa - l'originalità con cui il pittore affrontò le iconografie sacre nel suo lungo e ricco percorso creativo.

L'accesso all'esposizione "La memoria del sacro. Salvatore Fiume in Vaticano" è gratuito ed è incluso nel biglietto d'ingresso ai Musei.

Anticipiamo un estratto della Presentazione del professor Antonio Paolucci al volume "Salvatore Fiume e i giochi della memoria":

Di "rapacità intellettuale" parla Elisabetta Masala nel lungo e bel saggio che le mie righe introducono. In effetti è così. L'onnivoro, bulimico, polimorfico Salvatore Fiume sembra non saziarsi mai allo sterminato banchetto che il mondo delle figure gli offre. Come Picasso Fiume non cerca ma piuttosto trova e quello che trova lo fa suo, lo metabolizza, lo assorbe, lo trasfigura. Così vediamo in trasparenza Leonardo dietro la Gioconda africana, Goya e Olympia di Manet e Tiziano della Venere di Urbino dietro La bella mulatta e ancora Goya e Manet nelle Donne al balcone e Piero della Francesca nella Flagellazione e de Chirico nel trittico Isola di statue. I confronti potrebbero continuare a lungo. Elisabetta Masala ce li indica e li illustra con minuziosa e intelligente efficacia.

Dobbiamo dire allora che Salvatore Fiume è un citazionista? No, le opere che ho nominato e che verranno esposte all'interno della Collezione d'Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani e che sono consegnate a questo volume, dimostrano che il mondo delle antiche figure è per l'artista come la lingua che io scrivo e che chi mi legge intende.

Mi è molto piaciuta l'idea della mia collega e amica Micol Forti, responsabile del Dipartimento Moderno e Contemporaneo dei nostri Musei, l'idea cioè di dedicare piccole pubblicazioni monografiche ai nuclei più significativi di autori e di opere che la storia ha depositato nel settore a lei affidato. 

Di questa serie editoriale collocata sotto la suggestiva epigrafe Sfogliare il Novecento, il primo numero è dedicato al nucleo di opere di Salvatore Fiume, entrate per donazione nei Musei Vaticani, soprattutto negli anni di Paolo VI e di mons. Pasquale Macchi.