Le attività e i progetti di ricerca del Reparto per le Raccolte Etnologiche sono molteplici a testimonianza del fatto che il Museo Etnologico Anima Mundi è un luogo vivo che dedica particolare attenzione alla relazione e al dialogo con le comunità indigene, intrattenendo rapporti di collaborazione con numerosi musei per confronti, ricerche, organizzazione di mostre e partecipazione a convegni.
Lo studio della biografia degli oggetti presenti nella collezione (esposti e in deposito) è tutt’oggi in corso e viene eseguito tramite ricerche di archivio, al fine di ricostruire le diverse “strade” che portarono alla formazione della raccolta.
L’analisi e la compilazione delle schede scientifiche, successivamente riversate su un apposito database, sono curate sia da specialisti delle diverse aree che da studiosi dei Musei Vaticani, ma anche, grazie ai contratti di collaborazioni, da studiosi di tutto il mondo.

A questo studio si affiancano progetti editoriali per la redazione di cataloghi divulgativi e scientifici che costituiscono un riferimento per la conoscenza delle collezioni: Ethnos. Le collezioni etnologiche dei Musei Vaticani (2012), Le Americhe. Le collezioni del Museo Etnologico Vaticano (2015), Australia. La collezione indigena dei Musei Vaticani (2017), Oceania e Sudest Asiatico insulare (2022), China. A Selection of Artworks from the Vatican Museums’ Collection (2023), Antiche Americhe (2023).

Tra le attività del Reparto rientra il progetto di ri-connessione promosso da Padre Nicola Mapelli dal 2009, con l’obiettivo di ripercorrere la storia degli oggetti giunti in Vaticano da tutto il mondo nel corso dei secoli, principalmente per l’Esposizione Missionaria del 1925, o come doni ai Pontefici.
Grazie a ricerche d’archivio e studi sulla biografia delle opere, il Reparto cerca di stabilire un dialogo con le comunità di origine (source communities), riuscendo – talvolta – a rintracciare i discendenti di coloro che le avevano realizzate, dando così voce alle opere attraverso le popolazioni di origine.
Il dialogo e la collaborazione guidano anche i recenti rimpatri di opere, testimoniando la comprensione profonda ed il rispetto delle diverse culture che ci circondano. Il 16 dicembre 2017, alla presenza del Presidente dell’Ecuador Lenin Boltaire Moreno Garcés e della Direzione dei Musei, è stata consegnata, per far ritorno in Ecuador, una tsantsa (testa trofeo).
Tre antiche mummie sono state rimpatriate in Perù nel 2022. Il 17 ottobre è stato firmato un documento che ha formalizzato un atto che risponde allo spirito di integrazione fra le culture su cui si fonda il Museo Etnologico Anima Mundi, alla presenza del cardinale Fernando Vérgez Alzaga, Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, e del ministro degli Esteri peruviano, César Rodrigo Landa Arroyo.

Oltre a partecipare a numerose mostre extraeuropee con la propria collezione, il Reparto ha realizzato alcune specifiche mostre dove le opere risultassero protagoniste nei paesi d’origine.
Ad esempio, nel 2012 a L’Avana (Cuba), è stato inviato il leggio per messale (MV. 101614) realizzato in loco; nel 2014 a Sharjah (Emirati Arabi Uniti), sono stati esposti più di 70 manufatti islamici; sempre nello stesso anno sono state inviate delle opere cattoliche coreane a Seoul; mentre nel 2019 a Beijing (Cina), insieme a dei prestigiosi oggetti della collezione della Città Proibita, sono state esposte alcune tra le più rappresentative manifestazioni artistiche cinesi del Museo; infine, nel 2023 a Montreal (Canada), ha fatto ritorno la cintura wampum (MV. 107525).
Nel 2017, presso il Braccio di Carlo Magno è stata inaugurata la prima mostra coreana in Vaticano: Come in Cielo così in Terra. Seoul e i 230 anni della Chiesa Cattolica in Corea.
Nel 2019 – oltre all’inaugurazione dell’area espositiva permanente “Oceania” – nel nuovo Museo Etnologico Anima Mundi è stata allestita la mostra Mater Amazonia. The deep breath of the world.
Nel 2022 sono state aperte in modo permanente le aree “Americhe” e “Africa”.
Al momento, l’attività principale del Reparto per le Raccolte Etnologiche, oltre a ricevere i numerosi studiosi e ricercatori interessati alle collezioni, è incentrata sui seguenti progetti: l’ultimazione dell’area espositiva permanente “Asiae la realizzazione sia della nuova entrata del Museo Etnologico che della Wunderkammer.