Giuseppe Capogrossi, Superficie 287
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Giuseppe Capogrossi, Superficie 287
Superficie 287 appartiene alla piena maturità stilistica di Giuseppe Capogrossi. Quando la esegue, alla fine degli anni Cinquanta, l’artista si era già definitivamente allontanato dalla figurazione a favore di un linguaggio concentrato intorno all’uso di un medesimo segno – il “morfema” – e di pochi colori fondamentali. A partire dal 1949 questa sorta di pettine diventa il protagonista assoluto delle sue opere, unica presenza ad abitare la superficie. Capogrossi lo moltiplica e lo combina in soluzioni sempre nuove, trasformandolo nel principio generatore dello spazio compositivo, a dimostrare che il soggetto, un tempo risultato di un’osservazione attenta della realtà e della natura, può essere frutto della sola forza creativa dell’artista.