Mario Ceroli, L’Angelo sterminatore
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Mario Ceroli, L’Angelo sterminatore
Al principio degli anni Novanta la scultura di Mario Ceroli, nota per la riconoscibilità del suo personalissimo linguaggio sviluppato intorno alla creazioni di silhouette appiattite ritagliate nel legno, subisce una deviazione e si orienta verso immagini di una potenza totemica che occupano lo spazio circostante come entità isolate. L’Angelo sterminatore, figura tratta dall’Apocalisse, ben radicata nell’immaginario popolare, cita esplicitamente la scultura che domina Castel Sant’Angelo a Roma. L’artista si ispira alla posa incombente e minacciosa del grande bronzo e usando la foglia d’oro e calibrate gocciolature in piombo e stagno ne ridisegna la silhouette, che si staglia su un fondo scuro di legno bruciato, con un esito di forte carica aggressiva.