Giacomo Manzù, Cristo deposto
Photogallery
Giacomo Manzù, Cristo deposto
All’interno della Cappella della Pace, Manzù inserisce due coppie di opere, realizzate in vetro e foglia d’oro, una dedicata all’Annunciazione, l’altra alla Deposizione. Nel Cristo deposto, affiancato da Giovanni Evangelista che sorregge Maria, torna su un tema affrontato più volte nel corso della sua carriera: negli anni Quaranta, nella famosa serie Cristo nella nostra umanità, oggetto di scandalo e grandi polemiche a causa del tono irriverente con cui aveva trattato il soggetto; nel 1950 quando esegue per la Chiesa di S. Eugenio quattro Stazioni della Via Crucis, tra cui la Deposizione.
In questa splendida versione del 1961, la figura del Cristo si staglia sola, sorretta da una corda e contenuta in uno spazio limitato, che esclude altre presenze. Il volto come la gestualità del corpo non svelano le tracce del dolore, ma suggeriscono il raggiungimento di uno stato di profonda serenità.