Lastra con epitaffio di Stercoria

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Lastra con epitaffio di Stercoria
Lastra con epitaffio di Stercoria
Sezione XVI. Iscrizioni dei cristiani, II

Incisa al centro di una “tavola con manici” (tabula ansata), l’iscrizione comincia con il nome della dedicante Chalcedonía (trascritto Chailcedonía), uguale a quello della colonia greca della Bitinia (Turchia). Il nome della defunta Stercoria deriva da stercus “sterco”, “letame” e appartiene a un gruppo di nomi dal significato poco gradevole – tra i quali anche Iniuriosus “Ingiurioso” e Asellus “Asinello”– che alcuni studiosi definiscono erroneamente “nomi di umiliazione” perché ritenuti scelti dai cristiani in segno di umiltà. In realtà, già tra i pagani, esisteva un’analoga categoria di nomi, ad esempio Brutus “Bruto”. Il legame familiare tra le due donne è ricordato due volte attraverso il vocabolo filia, “figlia”, inciso sia dentro lo spazio epigrafico, sia fuori in uno dei due “manici”. L’altro è occupato da un elemento figurato: un ramo di palma, d’incerta funzione decorativa o simbolica (vittoria sulla morte).