Lastra con epitaffio di un agente imperiale

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Lastra con epitaffio di un agente imperiale
Lastra con epitaffio di un agente imperiale
Sezione XVII. Iscrizioni dei cristiani con data consolare

L’iscrizione, ora mutila, segnalava la sepoltura di un giovane – forse di venti anni e dal nome quasi interamente perduto – che, morendo, costituì unicus parentibus dolor, “un dolore ineguagliabile per i genitori”, i dedicanti. Agens in rebus “agente in missioni speciali” fu, in vita, il defunto, cioè membro del corpo militare dei corrieri imperiali, addetti a funzioni di controllo, d’informazione e a missioni speciali, quasi degli “agenti segreti” dell’imperatore agli occhi del popolo. Perciò è definito anche vir devotus “uomo devoto”, titolo onorifico che dalla seconda metà del IV secolo fu assegnato a titolari d’incarichi imperiali di fiducia. Chiude il testo la data del giorno di morte/sepoltura, introdotta da dep(ositus) “deposto”: 13 gennaio dell’anno 454 o meno probabilmente 525, ossia dell’anno successivo a quello del consolato (post consulatum) di Flavius Opilio (ne conosciamo due).