Iscrizione di Primitiva
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Iscrizione di Primitiva
La lastra marmorea che ospita l’iscrizione fu rinvenuta nel XVIII sec. a Trastevere, riutilizzata nella chiesa dei Ss. Quaranta Martiri: le sue dimensioni rendono plausibile che essa costituisse la chiusura di un “loculo a forno” (kokh), tipo molto diffuso nelle catacombe ebraiche, caratterizzato dallo sviluppo in profondità rispetto alla parete della galleria; il rinvenimento nel Trastevere ha fatto supporre la provenienza dalla catacomba ebraica di Monteverde. L’iscrizione, introdotta dalla tipica formula “Qui giace…”, riporta il nome di una Primitiva sepolta insieme al nipote Euphrenon e si conclude con il consueto augurio “In pace (sia) il loro riposo”. Ai lati dell’iscrizione ricorrono specularmente due incisioni raffiguranti alcuni oggetti liturgici: oltre al candelabro a sette bracci (menorah) e all’anfora per l’olio, si riconoscono l’etrōgh (cedro) e il lulāv (rametto di palma con mirto e salice), tipici della festa di sukkōt.