Marte di Todi

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Marte di Todi
Marte di Todi
Sala III. Bronzi

Questa rarissima testimonianza della statuaria antica in bronzo raffigura un guerriero vestito di corazza e appoggiato a una lancia in ferro, nell’atto di compiere una libagione propiziatoria con una patera prima della battaglia (la patera e resti della lancia sono attualmente esposti in vetrina). È composta da parti fuse separatamente a cera persa e saldate, con inserzioni polimateriche che esaltano l’effetto veristico. L’iscrizione dedicatoria, nella lingua degli antichi Umbri ma in alfabeto etrusco meridionale (ahal trutitis dunum dede)  ricorda che la statua fu data in dono (dunum dede) da un certo Ahal Trutitis, forse un personaggio di origine celtica. Realizzata probabilmente da una officina di Orvieto (Volsinii), tradisce richiami a modelli di ambiente attico a partire dal terzo venticinquennio del V sec. a.C., soprattutto della cerchia di Fidia, pur con generiche citazioni della plastica policletea. Fu rinvenuta a Todi nel 1835, sepolta fra lastre di travertino, forse dopo essere stata colpita da un fulmine. Acquistata dal Governo Pontificio nel 1836.