Kýlix attica attribuita a Douris: Giasone

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Kýlix attica attribuita a Douris: Giasone
Kýlix attica attribuita a Douris: Giasone
Sala XIX. Emiciclo Inferiore. Collezione dei Vasi, ceramica attica

Giasone, l’eroe tessalo figlio di Esone re di Iolco, giunge nella Colchide (regione dell’Asia Minore tra il Caucaso e l’Armenia) a capo di una spedizione di nobili compagni per riportare in patria il Vello d’oro dell’ariete divino e rientrare così in possesso del trono usurpato da Pelia. Ma il Vello d'oro era stato consacrato ad Ares dal re Aietes, che aveva posto un enorme serpente a custodirlo. Giasone, rigettato dal mostro, è salvato da Atena: la dea china lo sguardo verso la testa del grosso serpente che ancora trattiene l’eroe tra le fauci, mentre sullo sfondo appare il Vello appeso al ramo di una quercia.
La kýlix è attribuita a Douris, uno dei ceramografi attici dello stile severo che dominano il panorama dei primi tre decenni del V sec. a.C. Di questo grande maestro del disegno si apprezza in questo caso l’abilità creativa e l’immaginazione nel rendere le fattezze del mostro.