Vasi da Vicarello
Vasi da Vicarello
Nel 1852 vennero effettuati lavori per la costruzione di vasche per bagni terapeutici nei pressi di una sorgente termale frequentata nell’antichità e poi riutilizzata nel periodo rinascimentale, situata a Vicarello, nei pressi di Trevignano, sulla sponda settentrionale del lago di Bracciano. Durante la demolizione dell’antica vasca costruita in prossimità della sorgente furono rinvenuti un tesoro monetale e diversi vasi in metallo prezioso offerti in dono dagli antichi frequentatori. Dopo avventurose vicende i vasi, che erano stati inizialmente sottratti da uno degli addetti allo scavo, finirono suddivisi tra i Musei Vaticani e il Museo Kircheriano, da cui poi pervennero al Museo Nazionale Romano.
Attualmente nei Musei Vaticani sono conservati sette vasi, tutti in argento, tranne l’anforetta che è in bronzo argentato, databili al I sec. d.C. Malauguratamente mancano all’appello i tre vasi d’oro (una situla e due bicchieri) che vi erano associati, trafugati nel 1948. Su di essi sono incise iscrizioni con dediche ad Apollo e alle Ninfe, in quanto la sorgente di acqua calda con le sue proprietà terapeutiche era un antico luogo di culto legato alle divinità salutari, a partire soprattutto da Apollo; nell’area fu comunque rinvenuta anche una testa marmorea di Esculapio.