Collezioni in dialogo
Un capolavoro del Museo Egizio di Torino raccontato dai Musei Vaticani
Sala I, Museo Gregoriano Egizio
Prende avvio, con l’evento inaugurale del 3 dicembre, il nuovo progetto espositivo “Collezioni in dialogo”, promosso dai Musei Vaticani, in tandem con le più importanti istituzioni museali nazionali ed internazionali, con l’intento di creare preziose e reciproche occasioni di dialogo, confronto, ricerca e crescita scientifica. Non poteva che essere il Museo Egizio a Torino - che già da più di quattro anni è in “dialogo” e in collaborazione con i Musei del Papa - il primo autorevole interlocutore di questa nuova iniziativa che avrà come focus l’eccezionale prestito di uno dei capolavori identitari del museo piemontese: la statua di Amenhotep II.
Per sei mesi, fino al 30 giugno del prossimo anno, la celebre scultura in granito rosa – mai prima d’ora uscita dalla magnifica Galleria dei Re – accoglierà il visitatore all’ingresso del Museo Gregoriano Egizio nei Musei Vaticani. Il prestante sovrano, raffigurato in ginocchio nell’atto rituale di offrire due vasi globulari alla divinità, troneggerà in un simbolico allestimento museale site specific e racconterà al grande pubblico il principio fondante della cultura egizia: la rivalsa della caducità dell’uomo attraverso la regalità legittimata.
“Collezioni in dialogo” celebra quindi lo spazio museale stesso come luogo ideale di dialogo. Con questo presupposto, i Musei Vaticani e il Museo Egizio si sono intesi per rispondere alla missione che ogni istituzione culturale per propria natura è chiamata ad assolvere: raccontarsi e raccontare quel passato che rappresentano.