La grande eredità della piccola Rapa Nui
La grande eredità della piccola Rapa Nui

La grande eredità della piccola Rapa Nui

Giovedì 30 novembre 2023, ore 16.00
Sala Conferenze dei Musei Vaticani - in presenza e in diretta streaming

L’ultimo appuntamento dell’anno con la rassegna de Il Giovedì dei Musei ci porterà in uno dei luoghi più famosi ma anche più remoti dell’Oceano Pacifico: Rapa Nui ovvero l’Isola di Pasqua.
La conferenza, in programma per giovedì 30 novembre, è un’iniziativa congiunta dei Musei Vaticani e dell’Ambasciata del Cile presso la Santa Sede, con la collaborazione della Congregazione dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria.

L’isola di Rapa Nui, abitata per secoli dai polinesiani, venne raggiunta dagli Europei nella seconda metà del Settecento. A loro si unirono, cento anni più tardi, i missionari della Congregazione dei Sacri Cuori di Gesù e Maria, che lavorarono a stretto contatto con la popolazione locale. Il primo a giungervi fu Eugène Eyraud, che vi arrivò una prima volta nel 1864 per poi ritornare nel 1866 con Hippolyte Roussel e tre polinesiani dell’isola di Mangareva convertiti al cristianesimo. Fu proprio Eyraud che per primo notò le tavolette con la misteriosa scrittura conosciuta come ‘rongorongo’. Poco dopo sarà Mons. Florentin Etienne Jaussen, un vescovo della Congregazione dei Sacri Cuori di Gesù e Maria, a fare conoscere il ‘rongorongo’ a tutto il mondo. E, oggi, grazie alla mediazione operata in passato dai missionari dei Sacri Cuori di Gesù e Maria, così come al contributo dello stesso Mons. Jaussen, i Musei del Papa possono annoverare nella collezione etnologica del Museo Anima Mundi diverse opere inviate proprio dall’Isola di Pasqua.

L’incontro sarà introdotto congiuntamente dal Direttore dei Musei Vaticani Barbara Jatta, dall’Ambasciatrice del Cile presso la Santa Sede Patricia Araya Gutiérrez e dal Curatore del Museo Etnologico Anima Mundi padre Nicola Mapelli.
Seguiranno gli interventi di Sonia Haoa Cardinali, archeologa e antropologa cilena originaria di Rapa Nui, e di Yves Chiaramella, Presidente della “Société d'Etudes des Hautes-Alpes”, nonché biografo di Eugène Eyraud.