Gerardo Dottori, Crocifissione

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Gerardo Dottori, Crocifissione
Gerardo Dottori, Crocifissione
Sala 3. Milano e l’Italia settentrionale

La Crocefissione è caratterizzata dall’affascinante fluidità dei corpi delle donne piangenti ai piedi della croce. Queste sembrano i dolorosi prolungamenti del corpo stesso di Cristo tutti imbevuti di una luce extra-terrestre che costituisce il personaggio dominante del quadro”.
Così Tommaso Filippo Marinetti descrive il dipinto realizzato nel 1927 dal perugino Gerardo Dottori, esponente della seconda stagione del Futurismo.
L’artista aveva cominciato a sperimentare le suggestioni di un’arte ispirata al sacro fin dai primi anni del ‘900, quando ottiene le prime commissioni per decorazioni murali all’interno di edifici sacri. Questa Crocifissione è una delle opere religiose più note dell’artista, che nel 1932, sarà tra i firmatari con Martinetti del Manifesto dell’Arte Sacra Futurista. Dell’opera, inizialmente tacciata di rappresentare il sacro in modo indecente, esiste una versione del 1928, di analoghe dimensioni, esposta alla Biennale d’Arte Sacra, nell’Anno Santo 1950.