Statua di Osiri-Apis

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Statua di Osiri-Apis
Statua di Osiri-Apis
Statua di Osiri-Apis
Statua di Osiri-Apis
Sala III. Ricostruzione del Serapeo del Canopo di Villa Adriana a Tivoli

Questa statua bifronte rappresenta da un lato il dio Osiri e dall’altro il toro Apis. Erroneamente restaurata nel ‘700 (con l’attribuzione di busto femminile) oggi è in esposizione su una base a forma di fiore di loto, così come ricomposta da Jean-Claude Grenier.
Il favorito dell’imperatore Adriano, Antinoo, morto affogato nel Nilo fu divinizzato; sarebbe qui assimilato con il toro Api divenuto Osiri (il dio morto e risorto), identificato in seguito dai Tolomei con Serapide (divinità della salvezza alessandrina). Il fiore di loto da cui fuoriesce la statua è simbolo anch’esso di eterna rigenerazione.
La statua fu scoperta durante gli scavi del 1736, sotto il pontificato di Benedetto XIV (1740-1758), poi esposta nei Musei Capitolini sino al 1838 quando venne trasferita nel nuovo Museo Gregoriano Egizio per volere di Papa Gregorio XVI.