Sala del Museo Profano

La sala, creata da Clemente XIII (1758-1769), è un gioiello architettonico, un vero “cabinet d’antichità” settecentesco perfettamente conservato. Il pavimento (ripartito nel disegno come il soffitto) e le pareti, sono rivestiti di marmi; la volta, sostenuta negli angoli da quattro maschere stagionali in stucco, è decorata da stucchi e finti marmi e, al centro, da una tempera di Stefano Pozzi, allusiva alla fondazione del Museo.
Il completamento dell’arredo è di Pio VI (1775-1799), che fece collocare i busti bronzei di quattro imperatori e aggiunse gli armadi in legni esotici, eseguiti nel 1785 da Andrea Mimmi. Luigi Valadier ne decorò le ante con una composizione di oggetti archeologici entro cornici ornate da motivi in stucco.