Il restauro del patrimonio architettonico. Cultura e metodo IV
Il restauro del patrimonio architettonico. Cultura e metodo IV

Il restauro del patrimonio architettonico. Cultura e metodo IV

IV Conferenza Scientifica
14 giugno 2012, ore 16.30
Musei Vaticani

Il prossimo 14 giugno alle ore 16.30, l'Ufficio di Sovrintendenza ai Beni Architettonici dei Musei Vaticani presenta la IV Conferenza sul Patrimonio Architettonico dedicata a "I disegni di un battistero straordinario. L'alzato del Battistero Lateranense dagli architetti rinascimentali ai rilievi 3D del terzo millennio".

In un progetto di collaborazione tra la sovrintendenza vaticana, il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana e la sovrintendenza svedese, è stato realizzato il rilievo dei prospetti interni ed esterni del Battistero Lateranense, i cui dati, importanti per la documentazione diagnostica preventiva necessaria per monitorare fasi costruttive e stato di salute del monumento, saranno esposti dal prof. Olof Brandt.

Segue un estratto dell'intervento del relatore:

 

"Il Battistero Lateranense è probabilmente l'edificio meglio conservato tra quelli fondati a Roma dall'imperatore Costantino, quando ha iniziato a costruire i primi edifici monumentali per la Chiesa. Probabilmente l'edificio si è salvato per il suo disegno architettonico particolarmente complesso a doppio involucro con un baldacchino interno a due ordini. L'architettura del Battistero piaceva molto agli architetti e artisti del Rinascimento e del Barocco che ne hanno fatto moltissimi disegni. Gli architetti del Rinascimento consideravano il Battistero un gioiello architettonico, mentre le Basiliche costantiniane non piacevano altrettanto e sono state demolite, come San Pietro, o pesantemente rifatte, come San Giovanni in Laterano.
Il Battistero è ancora in piedi ma è stato oggetto di molte ricostruzioni che rendono difficile capire esattamente come fosse il Battistero di Costantino. Questo è lo scopo di un progetto di ricerca in corso da qualche anno.

 

L'ultima tappa di questa ricerca è un progetto chiamato "New methods for documentation and analysis in building archaeology", finanziato dallo Swedish National Heritage Board, in collaborazione con lo Swedish National Heritage Board UV, il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana (PIAC) e l'Ufficio di Sovrintendenza ai Beni Architettonici dei Musei Vaticani.

 

Lo scopo principale del progetto non è solo di realizzare una documentazione 3D delle strutture, ma anche di provare e di valutare diversi metodi di documentazione 3D e la loro utilità per l'analisi e la ricostruzione.
L'intonaco era stato rimosso dalle pareti antiche già nel 1966, ma durante il secolo scorso la ricerca archeologica si è concentrata sui resti archeologici sotto terra.

 

Lo sviluppo dell'analisi stratigrafica degli elevati durante gli ultimi decenni ha ispirato una prima applicazione di questo metodo alle pareti del Battistero Lateranense ma usando una documentazione in due dimensioni composta da fotoraddrizzamenti come base per disegni CAD di analisi stratigrafica. L'esperienza di questo lavoro ha dimostrato che l'articolazione tridimensionale anche di una parete apparentemente piana contiene molte informazioni preziose per l'analisi stratigrafica, cioè per capire a quale epoca storica possa appartenere una data parete. Perciò ora si tenta di usare la documentazione 3D come strumento di analisi storica.
È già stato trovato il finanziamento per la prossima campagna del progetto che si concentrerà, non più sulla raccolta di dati, ma sul loro utilizzo per analisi, interpretazione e condivisione
".

 

PONTIFICIO ISTITUTO DI ARCHEOLOGIA CRISTIANA

Il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana fu fondato nel 1925 da papa Pio XI per affiancare un centro di formazione di giovani studiosi nel campo dell'archeologia cristiana a due istituzioni vaticane già attive nell'archeologia, cioè la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e la Pontificia Accademia Romana di Archeologia.

 

L'Istituto accoglie studenti già laureati da tutto il mondo nel Corso biennale di Licenza e nel Corso triennale di Dottorato in Archeologia Cristiana. Il corpo docente è costituito da nove professori di quattro nazionalità (italiana, francese, tedesca, svedese), mentre gli studenti iscritti nell'ultimo quinquennio sono stati sessanta, di cui quarantasei italiani, tre greci, due spagnoli e slovacchi, uno rispettivamente dall'Austria, Croazia, Francia, Germania, Rep. di Macedonia e Ucraina.
Ogni anno vengono anche organizzati due corsi speciali, aperti anche a studenti esterni: uno di introduzione alle antichità cristiane e uno sull'instrumentum domesticum della Tarda Antichità e dell'Alto Medioevo. Oltre a coordinare l'organizzazione dei Congressi Internazionali di Archeologia Cristiana, l'Istituto pubblica la Rivista di Archeologia Cristiana e diverse collane di monografie.