La Sistina di Perugino, Botticelli, Ghirlandaio e Rosselli
La Sistina di Perugino, Botticelli, Ghirlandaio e Rosselli

La Sistina di Perugino, Botticelli, Ghirlandaio e Rosselli

Un affollato cantiere del Quattrocento

Giovedì 16 dicembre 2010, ore 16.00
Sala Conferenze, Musei Vaticani

Verso la fine del Quattrocento, un singolare "consorzio d'imprese" costituito da botteghe umbro-toscane fu chiamato a Roma per dare visibilità, nell'allora Cappella Magna, al percorso iconografico di Papa Sisto IV della Rovere. E così, Perugino, Botticelli, Ghirlandaio e Cosimo Rosselli, tutti all'opera contemporaneamente, trasformarono le mura di quell'austero stanzone in un esteso impaginato sulla vita di Mosè e di Cristo.

I quattro grandi "maestri", però, non erano certamente soli a dipingere le scene; al loro seguito avevano sicuramente un folto gruppo di collaboratori.

All'inizio dei restauri, la possibilità di individuare i ruoli di una conduzione "a più mani" era compromessa dalla presenza di un diffuso strato grigiastro che ne caratterizzava l'aspetto. L'analisi critica poteva quindi limitarsi esclusivamente alla percezione dei primi piani in forma di sagome monocrome poiché, quell'innaturale presenza di polvere e quella fastidiosa alterazione di materiali estranei alla pittura originale, impedivano la lettura di una sorprendente realtà fatta di notazioni così minute da trasformare le scene in gigantesche pagine miniate.

La descrizione delle sequenze secondarie, caratterizzata dalle ridotte proporzioni dei soggetti, scandisce lo svolgimento temporale degli avvenimenti secondo lo stile narrativo dell'epoca. Tutto sembra condurre alla visione dei primi piani dei testimoni degli eventi che diventano, così, lo spunto per la realizzazione di una delle più consistenti gallerie di ritratti d'epoca dove i massimi livelli di realismo sono testimoniati dalla maniacale attenzione a riprodurre persino le più piccole imperfezioni fisiche.

Sono autentiche "foto di gruppo" di personaggi dei cui vestiti si riesce a distinguere persino tattilmente la differenza e la qualità dei tessuti. E' il trionfo di una raffinata "pittura per la pittura" che si svela completamente solo ad una attenta osservazione ravvicinata.

I risultati ottenuti dal restauro degli anni novanta, oltre ad aver integrato la conoscenza sulla tecnica pittorica murale del XV secolo, ci forniscono ancora oggi interessanti spunti ed argomenti per dare un nome alle tante personalità all'opera in uno dei più "affollati cantieri" che la Storia dell'Arte ricordi.