“L’irrefrenabile curiosità”
“L’irrefrenabile curiosità”

“L’irrefrenabile curiosità”

Capolavori del Novecento della Collezione di Leone Piccioni

14 novembre 2025 - 18 aprile 2026
Salette della Torre Borgia, Musei Vaticani

A partire dal 14 novembre, i Musei Vaticani accolgono il pubblico con la mostra “L’irrefrenabile curiosità. Capolavori del Novecento dalla Collezione di Leone Piccioni”, a cura di Micol Forti, Responsabile della Collezione d’Arte Moderna e Contemporanea. L’esposizione riunisce i capolavori provenienti dalla straordinaria raccolta dell’intellettuale cattolico Leone Piccioni (Torino 1925-Roma 2018), donata nel 2024 dai figli, Gloria e Giovanni ai Musei del Papa.
La mostra è al tempo stesso un omaggio nel centenario della sua nascita e un tributo al gesto di generosità con cui i figli hanno scelto di condividere con la collettività il prezioso patrimonio della collezione paterna.

Scrittore, critico letterario e artistico, accademico, giornalista, regista, vice Direttore Generale della RAI, Leone Piccioni amava definire la sua collezione - composta da dipinti, sculture, disegni e stampe dei Maestri del Novecento - come “mio vanto, mio patrimonio”. L’arte contemporanea occupò sempre un posto centrale nella sua vita, nutrita da incontri, amicizie e scambi intellettuali che alimentarono la sua riflessione critica e dettero forma, nel corso degli anni, a un nucleo di opere di straordinaria qualità custodito nella sua casa romana insieme a una vasta biblioteca. Figura chiave del suo percorso fu Giuseppe Ungaretti, maestro e amico fraterno, con il quale Piccioni si laureò a Roma nel 1948. Grazie al poeta, entrò in contatto diretto con alcune delle voci più rappresentative del Novecento: Burri, Morandi, Guttuso, Carrà, Fautrier, Dorazio, tutti presenti in mostra con opere emblematiche che riflettono il gusto raffinato e personale del collezionista.

Ogni sala espositiva racconta un aspetto della genesi di questa collezione: l’importanza degli incontri umani, la vitalità degli scambi nei cenacoli culturali frequentati da Piccioni, la sensibilità estetica che guidò le sue scelte, mai prevedibili.