Il restauro del patrimonio architettonico. Cultura e metodo III
Il restauro del patrimonio architettonico. Cultura e metodo III

Il restauro del patrimonio architettonico. Cultura e metodo III

III Conferenza Scientifica
17 aprile 2012, ore 16.00
Musei Vaticani

È in programma per martedì 17 aprile alle ore 16.00 il terzo appuntamento con le Conferenze sul Patrimonio Architettonico. Ideati ed organizzati dall'Ufficio di Sovrintendenza ai Beni Architettonici dei Musei Vaticani, gli incontri scientifici propongono annualmente, grazie all'intervento di autorevoli relatori, dei focus su tematiche attinenti il restauro e la conservazione dell'edificato.


Quest'anno sarà la prof. Nicoletta Marconi a tenere la conferenza dal titolo: "Di maniera antica-moderna assai buona". Cantieri, apparati, strumenti e maestranze: l'officina della Fabbrica di San Pietro per la pratica del restauro a Roma tra il XVII e XIX secolo.
Segue un estratto dell'intervento del relatore:

"L'edificazione della nuova Basilica di San Pietro in Vaticano obbligò fin dal 1506 l'amministrazione papale all'Istituzione della Fabbrica di San Pietro, organismo amministrativo preposto alla gestione economica e tecnica dell'inusitato cantiere.
Il plurisecolare protrarsi dei lavori, le sbalorditive dimensioni dell'erigendo edificio e le sue atipiche necessità tradussero la Fabbrica in privilegiata officina edilizia e prestigiosa palestra formativa per gli artigiani della costruzione.

 

Essa divenne così il principale volano dell'edilizia romana, grazie anche al suo fiorente indotto. Dalla fine del XVII secolo tale ruolo fu riconvertito alle istanze del restauro e della conservazione, ribadito anche da un'intensa attività di supporto a cantieri non direttamente amministrati dagli uffici ecclesiastici.

 

L'alto grado di specializzazione dei tecnici sanpietrini, il perfezionamento delle pratiche esecutive e il prezioso corredo di strumenti, attrezzature e macchine in dotazione alla Fabbrica di San Pietro hanno costituito fino al primo Novecento un'eccezionale risorsa e un imprescindibile riferimento per la pratica del restauro, tanto da costituire a tutt'oggi un validissimo repertorio di exempla di sorprendente efficacia operativa, potenzialmente adattabile alla pratica contemporanea".

 

LA FABBRICA DI SAN PIETRO IN VATICANO

Le lontane origini dell'Istituzione della Fabbrica di San Pietro in Vaticano si possono far risalire agli anni del pontificato di Niccolò V Parentucelli (1447-1455), quando si pose mano ai lavori di fondazione del nuovo coro e si diede principio ad alcuni importanti interventi architettonici nella plurisecolare Basilica Costantiniana, ormai in rovina. Fu però solo al principio del XVI secolo, e precisamente sotto il pontificato di Giulio II Della Rovere (1503-1513), che furono avviati i lavori di riedificazione della Basilica.

 

In particolare a partire dagli ultimi mesi del 1505 il pontefice Giulio II prepose alla gestione del cantiere petriano la Fabbrica di San Pietro, che volle Istituzione dotata di propria autonomia e di uno specifico ordinamento interno, svincolato dalle maglie amministrative della Camera Apostolica.

Il 18 aprile 1506 il pontefice Giulio II con la posa della prima pietra avviò ufficialmente i lavori di costruzione del nuovo San Pietro.

A partire dunque dal XVI secolo, la Fabbrica divenne l'Istituzione incaricata dell'amministrazione finanziaria e tecnica del cantiere della Basilica Vaticana, configurandosi al contempo come autentico laboratorio sperimentale di tecnologia edilizia, modello insuperato di gestione tecnica ed economica, qualificata scuola di formazione per maestranze specializzate e poderoso veicolo di diffusione del sapere tecnico.

L'11 gennaio 1509 lo stesso Giulio II promulgava la Bolla Liquet omnibus, con la quale invitava i fedeli alla partecipazione, al rinnovamento e alla riedificazione del maggior Tempio della Cristianità, con un fine certamente materiale, ma anche e soprattutto spirituale, ricompensato con l'indulgenza.

Le disposizioni emanate da Giulio II in favore della Fabbrica di San Pietro furono confermate dai successivi pontefici, fino all'ultima Costituzione Apostolica del 4 dicembre 1988, la Pastor Bonus, nella quale Giovanni Paolo II (1978-2005) nell'art. 192 ribadiva ancora una volta le competenze e le prerogative della Fabbrica di San Pietro tuttora vigenti: "la Fabbrica di San Pietro continuerà ad occuparsi di tutto quanto riguarda la Basilica del Principe degli Apostoli, sia per la conservazione e il decoro dell'edificio, sia per la disciplina interna dei custodi e dei pellegrini che vi entrano per visitarla, con le proprie leggi".