Il restauro del patrimonio architettonico. Cultura e metodo V
Il restauro del patrimonio architettonico. Cultura e metodo V

Il restauro del patrimonio architettonico. Cultura e metodo V

V Conferenza Scientifica
5 febbraio 2013, ore 16.00
Musei Vaticani

Sarà lo stesso Santiago Calatrava, il celebre architetto-ingegnere valenciano, a narrare la genesi delle sue creazioni nella conferenza scientifica "Dal segno alla costruzione. La genesi dell'opera architettonica", organizzata dai Musei Vaticani il 5 febbraio alle ore 16.00.
L'incontro è ideato e promosso dall'Ufficio di Sovrintendenza ai Beni Architettonici dei Musei Vaticani che si propone, in questo come nelle precedenti occasioni di confronto scientifico, di ragionare, all'interno dell'ampio e articolato significato del termine "Restauro", sulle accezioni di trasformazione, modificazione e adattamento.

L'architetto moderno illuminato ha concepito l'arte progettuale come momento di allontanamento dagli stili tradizionali, utilizzando soluzioni ingegneristiche estranee a quel complesso di conoscenze su cui fino ad allora invece questa si fondava, pur basando le sue scelte su nozioni di anatomia umana e filologia propri di uno studioso, come di pratica di cantiere e posa in opera dei materiali tradizionali proprie di un muratore. In quel contesto si inserisce Adolf Loos quando, citando nel 1913 Leon Battista Alberti, descrive l'architetto come "un muratore che conosce il latino".

"Architettore chiamerò io colui il quale sapra con certa e maravigliosa ragione e regola, si con la mente e con lo animo divisare, si con la opera recare afine tutte quelle cose, lequali mendiante movimenti di pesi congiungimenti e ammassamenti di corpi, si possono con gran dignità accomodare benissimo allo uso degli huomini. Et à potere far questo bisogna che egli habbia cognitione di cose ottime e eccellentissime, e che egli le possegga. Tale adunque sarà lo Architettore."
(Leon Battista Alberti, L'Architettura, traduzione di Cosimo Bartoli, 1565, pag. 5)

 

"I would contend that embodying movement in a project gives it another dimension and allows the built form to come alive. Instead of conceiving the built form as a mineral or rock I aspire to compare it to the sea whose waves are in constant motion or a flower whose petals are opening."
(Santiago Calatrava)