Museums at Work
Il Reliquiario di Montalto
Un capolavoro in gemme, oro e smalti
Sala XVII, Pinacoteca
Da martedì 25 giugno, e per tutta la stagione estiva, la Sala XVII della Pinacoteca Vaticana accoglierà un rarissimo capolavoro di oreficeria sacra, simbolo identitario della devozione religiosa e dell’orgoglio civico di una comunità locale: il Reliquiario di Montalto delle Marche.
Donato da papa Sisto V nel 1586 alla sua città natale di Montalto, il delicatissimo manufatto tardogotico francese, raffigurante scene della Passione di Cristo, è un’opera polimaterica estremamente preziosa, non solo per i materiali impiegati: oro, argento dorato, smalto en ronde bosse, gemme, perle e cammeo in sardonice, ma anche per l’elevata perizia della tecnica esecutiva e la rara qualità artistica.
La sua realizzazione è riconducibile con molta probabilità alla bottega parigina di Jean du Vivier, cui venne affidato dai Reali di Francia verso la fine del XIV secolo. Di qui pervenne nei tesori pontifici, dopo aver fatto tappa nelle più importanti collezioni principesche del Quattrocento.
Il reliquiario sistino – già restaurato nel 2013 presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze – è stato recentemente oggetto di un nuovo intervento di revisione (sia della struttura metallica che degli elementi smaltati), e lascerà il capoluogo toscano alla volta dei Musei Vaticani prima di fare definitivamente ritorno nella sede originaria espositiva del Museo Sistino Vescovile di Montalto (Ascoli Piceno), temporaneamente chiuso per lavori post-sisma.